| Mi sveglio sabato mattina e dopo aver letto una mail di un mio amico di C.So Sardegna, decido di andare ad aiutare. Mi bardo di tutto punto con cerata, guanti e scarponcini e via in motorino fino via Ayroli, dopodichè a piedi fin verso la via. subito mi si parano davanti scene piouttosto devastanti, ma anche di solidarietà e voglia di ripartire.. Chiamo il mio amico Maurizio e mi dice che si trova nella Farmacia Manca, all'inizio della via; lo raggiungo e iniziamo a sistemare..il fango è ovunque, mischiato a confezioni e ogni genere di articoli sanitari.. Recupero un badile e inizio a spalare fango, ma poi passo a gettare cumuli di merce rovinata dalla piena, per poi ritornare a spalare.. nel frattempo ci raggiungono Dario, Tato, Emanuela e Alessandro. Quando la situazione sembra essere buona, veniamo informati di spostarci al numero 116 di via Fereggiano: coi badili in mano e sotto la pioggia partiamo e risaliamo la strada. Arriviamo praticamente fino a L.go Merlo ma del 116 non c'è traccia..richiamiamo i vigili del fuoco per chiedere lumi: errore era il 115! Ritorniamo indietro e nel frattempo salutiamo la nostra amica Paola, che sta dando una mano a suo padre a ripulire iil negozio di elettricità in via Fereggiano. Il nostro obiettivo è una panetteria, che si rivela però essere chiusa..un po incerti, ci adentriamo in un cortile affianco e grazie alle indicazioni di un abitante, capiamo che siamo nel posto giusto. Ci dice che dal venerdì non si è visto nessuno.. Allora cominciamo a spostare i pezzi più pesanti: un tavolo di acciaio con cassettiera, un congelatore pieno zeppo di cibo, e una grande porta-finestra! Trasciniamo tutto sul bordo della strada, poi ci penseranno le ruspe a portare via tuto! "Non intasate il canale di scolo" ci dicono..è una parola..alora cerchiamo un dannato tombino per far defluire l'acqua..e draga di quì, vanga di là..niente...non c'è verso di trovare un tombino.. Dopo i pezzi grossi, quelli piccoli: sacchi di farina rotti, pietre, lamiere, ceste..di tutto! Spaliamo via il fango e la farina rovesciata (con la morte nel cuore) anche con l'aiuto dell'ingegno..il clima tutto sommato è disteso, troviamo il tempo anche per ridere e fare qualche battuta.. All'improvviso rientriamo in emergenza quando una voce urla "Via Via si è rotta una diga del fiume! tutti via"!! Si scatena il panico generale, alcuni di noi scappano verso C.so Sardegna, io faccio giusto in tempo ad avvisare alcuni amici che erano rimasti dentro la panetteria, e poi vado a vedere come stanno Paola e i suoi. Tutto intorno urla, gente che corre, sirene spiegate, e veicoli in retromarcia e sgommata scendendo follemente dalla via. Incontro Paola, sua sorella col ragazzo, e iniziamo a correre. Ci fermiamo al bivio con viale Bracelli e aspettiamo che ci raggiungano anche i suoi..attimi di attesa interminabili, con la paura della piena e l'attesa che arrivassero. Alla fine ci raggiungono e continuiamo a scrutare la parte alta della via in attesa di qualcosa.. Nel frattempo le voci si rincorrono...diga rotta..no solo una cisterna..o anche fuga di gas... Passano i minuti e continua il via vai di mezzi, carabinieri subacquei, ambulanze, vigili.. Si è rotta o no? ma che diga è?l'hanno detto alla TV... Dopo più di mezz'ora di attesa la scoperta che era solo un muretto nella parte alta della via..voglia di uccidere chi ha provocato questo falso allarme alle stelle, ma è passato..riprendiamo a scavare.Ho perso di vista tutto il mio gruppo operativo e amici,chiamo Maurizio e mi dice che sono in P.zza Martinez: allora decido di andare ad aiutare Paola. Micropausa per sbranare un pezzo di focaccia portato da non so chi, farmi centrare la bocca con la bottiglia d'cqua dalla Paola e continuiamo a spingere via fango e acqua, buttare merce rovinata e pulire quella da tenere con una manichetta d'acqua.. Alla fine però il serbatoio del negozio ci lascia..E dove la peschiamo l'acqua? Fortuna che la piena di venerdì aveva divelto una grondaia, e siccome pioveva ancora, avevamo a disposizione un bel rubinetto di acqua piovana. Aiutati che il ciel ti aiuta dicono, ma dal cielo solo tanta acqua. Così puliamo la merce dal canale di gronda, e passano curiosi che ci fotografano..ma posa quella macchinetta e dacci una mano cretino. Passano le ore, e lentamente il negozio ritorna ad avere un aspetto meno alluvionato. Sistemiamo la vetrina, puliamo i neon, le canalette, tutto il banco e i cassetti. Ad un certo punto passa la troupe del tg1 che intervista Frits,il ragazzo della sorella di Paola..è olandese ma parlotta un po di italiano..e noi vicino, da dietro a fare commenti ironici e scherzosi!! Ci portano delle provviste, Kinder Bueno per tutti!!! Ad un certo punto io e Paola ci mettiamo a cercare il portafoglio di suo padre..magari la corrente lo ha portato li vicino.. con la vanga inmano setacciamo la zona, e troviamo targhe di motorini, confezioni di chewing-gum, e una ciabatta...e li per un secondo il sangue si gela.. è solo una ciabatta, cerchiamo il portafoglio va.. niente non si trova, ma almeno ho trovato il famoso tombino che cercavo in mattinata: meglio tardi che mai! Peccato che sia pieno di fango e inutilizzabile.. Si è fatta ormai notte, allora sistemiamo ancora qualche cosetta e poi ci incamminiamo verso casa..come premio mi danno un bel Kinder Bueno da sbranare a casetta! Lasciando via Fereggiano con Paola e sua madre, vediamo la macchina del padre, che era posteggiata davanti alla farmacia..nuova di pacca e già da buttare via.. Saluto Paola, e vado verso il mio scooter, stanco, provato, sporco, puzzolente...ma sereno di aver contribuito in qualche modo a riportare un minimo di normalità a una zona devastata. Tra poco vado a dormire, ma domattina presto di nuovo a pulire, scavare, sistemare.. perchè Genova è grande perchè i suoi abitanti lo sono, e lo dimostrano nel momento del bisogno.
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