| Ad oggi l'evoluzione più credibile per il periodo primaverile a livello teleconnettivo mostrerebbe... Anomalie in area ENSO neutro-negative, ancora debolmente moderate sui comparti 3.4 e 4 di maggiore interesse nel periodo invernale e di transizione stagionale con la primavera. PDO ancora complessivamente negativa con anomalie in area Indo-Pacifica piuttosto smorzate e conseguente PNA neutro-negativa. Associata ad al più qualche temporanea fase di ripresa, come avvenuto ad inizio mese e forse potrebbe parzialmente riproporsi attorno alla fine della I decade, metà di marzo. Le anomalie oceaniche atlantiche invece parrebbero ancora mostrarsi piuttosto contrastanti pur denotando una conservazione del tripolo atlantico positivo, anche se verosimilmente in fase di relativa rimodulazione peraltro molto graduale, con NAO neutro-positivo a tratti in fase di negatività fors'anche AO index in calo parziale con l'inizio-metà di marzo... Anomalie ancora complessivamente negative o neutro-negative in area NATL e sub-polare scandinava, con particolare resistenza di un lobo del VP troposferico ancora piuttosto insistente alle basse quote isotropiche, almeno per gran parte della fase conclusiva della stagione invernale astronomica. Stanti tali condizioni, agenti in un contesto di QBO- ed AMO neutro-positivo, ci si potrebbe attendere un inizio di marzo, che senza adeguati forzature di carattere stratosferico, che peraltro alle quote più basse attorno ai 30-50 hpa. ha visto negli ultimi giorni una parziale ripresa dell'azione del VP. Non si potrebbe del tutto escludere il rischio che l'inizio della primavera meteorologica possa trascorrere complessivamente all'insegna del tempo piuttosto stabile e soleggiato nonchè abbastanza mite o gradevole, specie in quota e lungo le coste, con al più qualche debole passaggio instabile associato prevalentemente a condizioni di variabilità-instabile, ma poco perturbata e soprattutto non molto organizzata, almeno sino al 5-7 di marzo. A seguire, senza nuovi interventi stratosferici, leggasi un nuovo anche solo moderato riscaldamento stratosferico. Il quale peraltro potrebbe anche derivare, magari con la metà-fine di marzo, inizio aprile in un simil Final Warming, evoluzione questa comunque tutt'altro che scontata... forse però almeno ad oggi, la sola a poter comportare uno sblocco al pattern circolatorio ormai strutturato da mesi, sul comparto Euro-Atlantico capace di dimostrarsi durevole e davvero efficace. Infatti, senza eventi anche solo parzialmente forzanti una circolazione troposferica da tempo bloccata, le possibilità che sino a fine marzo, od almeno ad oltre la metà mensile potessero mantenere un'evoluzione circolatoria ferma su un pattern di tipo EUropeanHigh od ATlanticHigh schiacciato a OSO e piuttosto ingombrante per il comparto europeo centro-occidentale e meridionale, non sarebbero affatto modeste. Associandosi cosi a generali condizioni del tempo, quindi ancora complessivamente asciutte e siccitose e dal clima piuttosto mite, con al più temporanei refoli freschi in ingresso da ENE nelle fugaci espansioni dell'Azorriano vetso NNE anche se verosimilmente piuttosto occasionali. Il prosieguo stagionale, quindi della primavera di fatto potrebbe dipendere dalle condizioni pregresse. In quanto se ancora non dovessero con la metà-fine di marzo, primi di aprile essersi avute signifative modifiche all'attuale impianto circolatorio. Potrebbero anche protrarsi con aprile e maggio le condizioni attuali, al più intervallate da qualche breve scambio di masse d'aria di differente estrazione di origine polare/artico marittima da ONO e/o NNO con aria più calda bassa mediterranea o nord-africane. Quanto però capaci di apportare fasi davvero instabili e soprattutto organizzate specie sulle aree che sino a quel/questo momento, parrebbero mostrare le maggiori anomalie precipitative, con defit localmente davvero apprezzabili, sino all'80/90% di precipitazioni in meno... Sarebbe naturalmente tutto da verificare. Ovviamente, senza la genesi di adeguate circolazioni depressionarie abbastanza alte ed estese, non sarebbero poi molte le possibilità, anche con la fine di marzo, aprile ed a seguire nelle settimane successive di vedere il ritorno di precipitazioni organizzate ed importanti negli accumuli, pur senza danni... Le quali sarebbero intanto ormai davvero divenute estremamente preziose, se non quasi indispensabili, per poter affrontare un'estate senza problemi di approvigionamento idrico. Inoltre, verosimilmente l'anomalo posizionamento della Cella di Hadley( anticiclone sub-tropicale/africano) delle ultime settimane invernali ed in prospettiva anche delle prossime due, specie nella I decade o avvio di marzo. Potrebbero addirittura accrescere il rischio che una prevalente ventilazione a componente favonica da ONO potrebbe apportare oltre al perdurare della fase siccitosa, ormai perdurante all'incirca dalla fine di novembre ondate di calore più o meno intense forse già con la metà-fine di aprile od al più tardi in maggio. Volendo invece cercare di cogliere, peraltro gli ancora modesti e contrastanti segnali positivi presenti nell'attuale panorama circolatorio specie a livello stratosferico. Si potrebbe osservare un VP che potrebbe dopo un'ulteriore e nemmeno poi cosi modesto rinforzo almeno alle quote di 10 e 30 hpa. degli ultimi 5-7 giorni. I cui effetti troposferici potrebbero infatti protrarsi sin verso il 5-7 marzo o poco più. Un possibile, ma non troppo scontato riscaldamento potrebbe in avvio dai 5-10 hpa. propagarsi alle quote più basse, come gia detto. Apportando una fase meteo-climatica forse gradualmente più dinamica almeno dalla fine della I decade di marzo, metà mensile con tempo più instabile fors'anche su parte del Mediterraneo centro-orientale, si spererebbe anche sulle aree non particolarmente interessate dalla dinamicità invernale delle ultime settimane. A tratti forse fredda che però potrebbe specie se adeguatamente supportata da doverosi aggiustamenti e soprattutto adeguate modifiche nella anomalie atlantiche SSTA potrebbe forse apportare almeno con la metà-fine di marzo, aprile un cambio circolatorio un pò più durevole ed apprezzabile, con le prime fasi instabili più organizzate, di origine nord-atlantica o polare, forse già con la metà di marzo, specie laddove la circolazione troposferica reagisse positivamente alle sollecitazioni-forzature stratosferiche anche solo parziali, leggasi simil Final Warming magari già con marzo un pò inoltrato e forse a seguire per aprile e parte di maggio, evoluzione quest'ultima tutta da seguire e confermare, nei prossimi giorni.
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